Il figlio estraneo ai fatti ed assolto, il padre condannato anche in appello. A questa conclusione è pervenuta la Corte di Appello di Palermo nel processo a carico di Salvatore Pagano, di 41 anni, e di Antonio Pagano, di 60, di Lucca Sicula. Per il sessantenne è stata confermata la sentenza di primo grado e dunque la condanna a 3 anni e un mese di reclusione per detenzione illegale di una pistola, mentre per il figlio quarantunenne i giudici hanno annullato la sentenza di condanna a un anno e 10 mesi che era stata decisa, in abbreviato, dal Tribunale di Sciacca, disponendone l’assoluzione. La vicenda risale al 2006, quando, nel corso delle indagini del procedimento Scacco Matto, sono state intercettate conversazioni concernenti l’acquisto di una pistola 9 x 21 che da Palermo avrebbe dovuto essere consegnata a Burgio. L’arma non è stata mai trovata, ma l’accusa aveva ipotizzato l’acquisto da parte di Antonio Pagano per tutelare la sicurezza nella gestione di un locale pubblico in contrada San Giorgio, a Sciacca. La Corte d’Appello, accogliendo le richieste degli avvocati Vincenzo Castellano e Giovanni Vaccaro, ha assolto Salvatore Pagano. Confermata, invece, la sentenza di primo grado per il padre, Antonio, e la difesa annuncia ricorso in Cassazione.