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Mafia a Sambuca, il procuratore generale chiede un aumento di pena per Leo Sutera

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Due anni in più rispetto alla sentenza di primo grado, da 18 a 20 anni di reclusione. E’ la richiesta avanzata dal procuratore generale Maria Teresa Maligno nei confronti di Leo Sutera, di 71 anni, di Sambuca di Sicilia, accusato di associazione mafiosa e condannato, in primo grado, a 18 anni in continuazione, nel processo, con il rito abbreviato, davanti al gup di Palermo Marcella Ferrara.

Da oggi inizia la discussione delle difese davanti ai giudici della quarta sezione della Corte di Appello di Palermo.

In questo processo sono imputati, per favoreggiamento aggravato, altri tre sambucesi, Maria Salvato, di 47 anni, Vito Vaccaro, di 59, e Giuseppe Tabone, di 59, condannati in primo grado a 3 anni di reclusione ciascuno e per i quali il procuratore generale ha chiesto la conferma della sentenza.

Oggi discuteranno gli avvocati Mauro Tirnetta per Tabone e Piero Marino per Salvato.

Il 10 giugno gli avvocati Giovanni Vaccaro per Vito Vaccaro; Luca Cianferoni e Carlo Ferracane per Leo Sutera. 

Al termine dell’udienza del 10 giugno potrebbe arrivare la sentenza se i giudici non disporranno un rinvio per eventuali repliche.

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