Si è svolto questa mattina, presso l’ex convento San Francesco, l’incontro tra don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, e gli studenti di Sciacca. Un momento di confronto e riflessione, nell’ambito del cammino verso la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che ogni anno, il 21 marzo, ricorda chi ha perso la vita per mano della criminalità organizzata.
“Siamo qui per ascoltare i giovani. […] Giovani che hanno bisogno di trovare degli adulti come punto di riferimento veri, coerenti, credibili. Il problema non è dei giovani. Forse il problema è degli adulti che devono essere più vivi per testimoniare loro che se ci impegniamo tutti, se uniamo le nostre forze, è possibile un cambiamento”, ha affermato don Luigi Ciotti nel corso dell’incontro. Un messaggio chiaro, rivolto a una generazione che chiede strumenti e modelli per costruire un futuro libero da condizionamenti mafiosi.
La Giornata della memoria e dell’impegno nasce nel 1996 dal dolore di una madre che, dopo aver perso il figlio nella strage di Capaci, non sentiva mai pronunciare il suo nome. Da allora, ogni anno, una città diversa ospita la manifestazione, con la lettura di un lungo elenco di nomi, un “rosario civile” per non lasciare che l’oblio cancelli il ricordo delle vittime. Nel 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, il 21 marzo è stato ufficialmente riconosciuto come giornata nazionale.
Dopo l’incontro con gli studenti di Sciacca, don Ciotti si è spostato a Menfi e, nel pomeriggio, alle 18:30, sarà a Castelvetrano, dove presenterà il libro “I diari del boss” di Lirio Abbate, giornalista e scrittore palermitano, caporedattore di Repubblica e in passato direttore dell’Espresso. Edito da Rizzoli, svela gli scritti inediti di Matteo Messina Denaro, custoditi per anni e indirizzati alla figlia Lorenza. Tra riflessioni, sfoghi e ricordi, emerge un ritratto privato del boss, che per decenni è stato il volto della mafia siciliana.