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Mandato d’arresto per il cugino di Messina Denaro, ma e’ irreperibile

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La Cassazione ha confermato la decisione del Riesame di richiesta di arresto per Paolo Aurelio Errante Parrino, 77 anni, uno degli indagati della maxi inchiesta “Hydra” sulla “alleanza” delle tre mafie.

Proprio Parrino secondo gli inquirenti, sarebbe stato il “punto di raccordo” tra il presunto “sistema mafioso” in Lombardia, che avrebbe unito presunti affiliati di Cosa Nostra, ‘ndrangheta e camorra, e il “capo dei capi” Matteo Messina Denaro.

Parrino e il boss mafioso erano cugini di parte di madre. Ma del 77enne per il quale deve essere eseguita la custodia cautelare in carcere, si sono perse le tracce e risulta irreperibile.

Alla Procura di Milano la situazione risulta tesa per le minacce di morte ricevute dal procuratore capo di Milano Marcello Viola e al pm della Dda Alessandra Cerreti.

Minacce che hanno portato ad innalzare le misure di sicurezza nei confronti dei due magistrati, mentre la Procura di Brescia, competente sulle indagini che vedono vittima le toghe milanesi, ha aperto una inchiesta.
A quanto pare, le intimidazioni potrebbero essere collegate proprio con l’inchiesta ‘Hydra’ sulla mafia a tre teste, ovvero l’alleanza in Lombardia tra Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta, entrata nel vivo con la conferma della suprema corte dell’impianto dell’accusa di mafia e l’esecutività degli arrest

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