Si sono riunite oggi a Sciacca le marinerie della Sicilia: Porto Palo di Capo Passerò, Pozzallo, Porticello, Trapani, Terrasini, Licata, Castellammare del Golfo, Scoglitti, Catania, Augusta, Termini imprese, Sciacca, Porto Empedocle, Siracusa per fare il punto sullo stato di crisi delle marinerie siciliane, a causa del “caro gasolio” che ha raggiunto prezzi esorbitanti che di fatto hanno messo in ginocchio il settore già in crisi a causa del COVID‐19 e della restrizioni della legislazione nazionale, regionale ed europea nel settore.
Le forti speculazioni adottate da parte delle compagnie petrolifere hanno triplicato, nell’ultimo anno, i costi delle singole imprese della pesca.
Le marinerie riunite oggi, hanno proclamato lo stato di agitazione, con riserva di proclamare lo sciopero generale della categoria.
Durante l’incontrò sono state affrontate le ragioni della crisi del seore ed all’uopo è stato deciso di chiedere un incontro con il Presidente della Regione e l’Assessore Regionale alla Pesca per affrontare sin da subito insieme a loro le misure da adottare per combattere lo stato di crisi. Nel merito sono state formulate apposite richieste da proporre alle Istituzioni regionali e nazionali. In particolare alla Regione Siciliana si chiede: