Parla, addirittura, di “profanazione delle chiese” padre Antonio Nuara di Ribera con la stagione estiva che è quella dei matrimoni. Per padre Nuara Con “le chiese si trasformano in set cinematografici. La sacralità del luogo finisce e comincia la sceneggiatura”. Parole dure quelle del religioso: “Le indicazioni della Liturgia o dell’Uffucio liturgico saltano. I fotografi piazzano le loro luci, i cantanti eseguono i loro canti, non sempre corrispondenti ai vari momenti celebrativi. Ora vanno di moda le musiche di Morricone. Gli sposi, incartati nei loro abiti, devono stare agli ordini dei fotografi per avere la posa migliore. Gli invitati stravaccati nei banchi, presi dal gran caldo. Il celebrante, ormai rassegnato, cerca di inserirsi nel rito e fare del suo meglio, aspettando di benedire gli sposi e poter dire loro: “andate in pace””.
Matrimoni, Nuara: “Chiese non sono set cinematografici”
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