Il medico oncologo della clinica “La Maddalena” di Palermo, Vittorio Gebbia, ascoltato come teste citato dalla difesa nel processo al dottor Alfonso Tumbarello, ex medico di base di Campobello di Mazara, ha raccontato che Messina Denaro reagì quasi senza battere ciglio quando gli fu diagnosticato il tumore che lo ha portato alla morte.
Gebbia ascoltato al tribunale di Marsala ha anche riferito che Matteo Messina Denaro alias Bonafede, in clinica andava sempre da solo e non portava mai familiari.Il processo a carico del medico Tumbarello, lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati medici a nome di “Bonafede Andrea”, espediente che ha permesso alla primula rossa ora deceduto, di potersi curare.