Gli investigatori avevano definito Salvatore Angelo, imprenditore di Salemi ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro, il “Signore del vento”. Sì, perché aveva disseminato di impianti eolici mezza Sicilia. E, stando agli accertamenti della magistratura di Trapani, non aveva ancora finito. Dopo l’eolico, infatti, aveva intenzione di entrare nel ramo delle biomasse. Ma la Sezione Misure di prevenzione del tribunale ha confiscato a Salvatore Angelo beni immobili per un valore di 7 milioni di euro. Per la Direzione Distrettuale Antimafia il business delle energie alternative era nelle mani di Messina Denaro in persona, che lo gestiva proprio attraverso Salvatore Angelo. Il quale avrebbe voluto realizzare altri megaimpianti. Uno di questi doveva sorgere a Sciacca, in particolare in quello che si sarebbe dovuto chiamare parco eolico “San Calogero”. Un progetto che, però, non ha mai visto la luce. Anche perché nel 2012 Angelo fu arrestato, nella retata scaturita dall’operazione antimafia “Mandamento”. Sarebbe poi stato condannato a 8 anni. Adesso oltre alla confisca a suo carico è stata anche disposta la misura della sorveglianza speciale, per quattro anni. Non c’era solo Sciacca nel mirino di Salvatore Angelo tra le zone dove installare nuove pale eoliche. C’erano anche Mazara del Vallo, Contessa Entellina, Montevago, Castelvetrano, Menfi e, naturalmente, Salemi.