Una lite per un posto auto con un conto salato per un menfitano di 40 anni: oltre 8 mila euro tra risarcimento alla parte civile che si è costituita, ammenda e spese legali.
Il quarantenne, incensurato, avrebbe litigato con vicini per l’occupazione di un posto auto. Il padre del quarantenne, un menfitano di 80 anni, è stato dichiarato incapace di intendere e di volere al momento del fatto ed era già uscito dal processo. Il quarantenne è stato condannato a un’ammenda di 800 euro, ma peseranno a suo carico spese legali e risarcimenti che fanno lievitare di molto l’importo in conseguenza di quella lite in cui nonna e nipote hanno riportato lesioni sia pure giudicate guaribili in pochi giorni.
La lite è scoppiata tra padre e figlio da una parte e il nipote di una vicina di casa dall’altra per il posto dove parcheggiare l’auto. Poi è intervenuta la nonna, per separare i tre, ma l’anziana è caduta e tutti sono finiti pesantemente sopra l’anziana. E’ caduta anche la madre del giovane menfitano non riportando, però, alcuna conseguenza. Le lesioni sono state riportate da nonna e nipote.
Alla prima udienza del processo dinanzi al Tribunale di Sciacca, in composizione monocratica, l’avvocato Accursio Gagliano ha chiesto la perizia psichiatrica sull’ottantenne che è stato poi giudicato incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Così il processo è andato avanti nei confronti del figlio, S.V., poi condannato per lesioni, con la costituzione di parte civile di nonna e nipote, assistiti dall’avvocato Sergio Vaccaro. In favore di ognuna delle due parti civili il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Paolo Gabriele Bono, ha disposto un risarcimento un risarcimento di 2.500 euro. L’imputato è stato condannato per lesioni nei confronti della nonna e del nipote ed assolto da un’accusa di danneggiamento degli occhiali del più giovane delle persone offese. La difesa ha annunciato che impugnerà la sentenza.