Sono anni, ormai, che i lavoratori che si occupano del servizio mensa e fornitura pasti ai degenti dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca chiedono che vengano rispettati i loro diritti. Più volte sono stati costretti, sotto le bandiere della Cgil, a inscenare sit-in di protesta all’ingresso del nosocomio per attirare l’attenzione sulla loro situazione. Chiedono il rispetto dei propri diritti, a partire da quello riguardante la regolarità degli stipendi. Rivendicazione, questa, contenuta oggi all’interno di una informativa firmata da otto dipendenti della Blue Coop di Agrigento inviata all’Ispettorato del lavoro, oltre al prefetto e al direttore generale. Evidentemente la sola impostazione sindacale non funziona più, visto che gli addetti denunciano un trattamento non equo: dalle ore di straordinario lavorate e non pagate al loro utilizzo in mansioni superiori (la guida dei furgoni per il trasferimento dei pasti).
Una vicenda, quella dei lavoratori della mensa dell’ospedale di Sciacca, che è passata anche attraverso una gestione da una società all’altra, con chiare ripercussioni negative nei confronti dei lavoratori ma anche della stessa qualità del servizio stesso, con il personale paramedico dei vari reparti più volte costretto ad occuparsi della distribuzione del vitto ai degenti. Vitto la cui qualità, in diversi casi, è stata anche oggetto di lamentela da parte dei pazienti dell’ospedale.
Dopo l’ultimatum di oggi, inviato all’Ispettorato del lavoro, i dipendenti della Blue Coop si aspettano novità sostanziali, altrimenti – minacciano – adiranno le vie legali e proclameranno nuove giornate di sciopero.