Il Movimento 5 Stelle di Sciacca non ha gradito il nostro articolo riguardante il “tentativo di soppressione” dell’emendamento Catanzaro in favore del Teatro Popolare Samonà. Non al nostro giornale, ma attraverso un post diffuso su Facebook (a uso e consumo esclusivo, quindi, del proprio “fan club”), il M5S sostiene che quanto da noi pubblicato ieri non sarebbe corretto. Spiegano così, i grillini, che sono stati presentati “emendamenti soppressivi su tutti i commi e su tutto l’articolato del disegno di legge, al fine di favorire la discussione del testo tra governo, maggioranza e opposizione”. Chiariscono che l’emendamento Catanzaro non è stato osteggiato, tant’è che è stato votato anche dal M5S in commissione bilancio e, come articolo, anche in aula, e che Matteo Mangiacavallo, che aveva perorato la causa dell’articolo riguardante il Samonà, aveva rassicurato il collega sul sostegno del M5S alla sua proposta, della cui approvazione il Movimento 5 Stelle di Sciacca si dichiara soddisfatto.
La redazione di Risoluto.it non può tacere di fronte alla grave accusa di aver fornito ai lettori un’informazione “non corretta”. Rispondiamo che ad essere “non corretta” è, piuttosto, questa critica al nostro lavoro. Se, infatti, non fosse vero che sono stati presentati degli emendamenti soppressivi dell’emendamento Catanzaro, avremmo sbagliato e ci scuseremmo. Ma così non è. Ci spiegano, tuttavia, gli amici grillini, da autentici esperti di “Diritto Regionale”, che gli emendamenti soppressivi obbedirebbero solo ad un tecnicismo parlamentare “utile a favorire – chiariscono – la discussione del testo”. Ma, ci si permetta, questo sarebbe stato solo un chiarimento rispetto al contenuto del nostro articolo, scritto peraltro con un lancio basato su alcune informazioni didascaliche confermate poi da documenti ufficiali che le confermavano. Documenti dei quali nel frattempo siamo entrati in possesso. Veniamo accusati di avere fornito un’informazione “non corretta”, eppure non solo il M5S di Sciacca non smentisce (non potrebbe farlo), ma non ci chiede neanche una rettifica. Dove starebbe, dunque, la nostra “non correttezza”?
Ciò che è venuto fuori è solo uno spiacevole attacco alla correttezza della nostra informazione. Eppure siamo stati talmente corretti nell’articolo di ieri, da non avere trascurare il fatto che non c’era il nome del parlamentare saccense Matteo Mangiacavallo tra quelli grillini che avevano chiesto la soppressione dell’emendamento Catanzaro sul Teatro Samonà. Non riusciamo a non immaginare che se solo le parti fossero state invertite, ossia se fosse stato il PD a presentare un emendamento soppressivo di una proposta del Movimento 5 Stelle, il tecnicismo parlamentare oggetto della “lezione” odierna di Diritto Regionale sarebbe passato in terzo piano.
I giornalisti di Risoluto non hanno alcun preconcetto nei confronti di alcuno, come dimostra la correttezza e l’attenzione sempre avuta nei confronti di tutte le rappresentanze politiche. Continueremo ad operare così, nel rispetto della verità e della nostra autonomia di giudizio.