In una società in cui il dibattito sulla violenza di genere spesso si concentra sulle donne come vittime, il “Centro Uomini Maltrattati” si fa avanti, sfidando gli stereotipi consolidati. Fondato da Giuseppe Arangio, imprenditore nel settore ambientale, l’associazione si propone di offrire un reale sostegno agli uomini che, dopo il divorzio, si ritrovano senza una casa.
Arangio e gli altri soci fondatori ribadiscono la necessità di contrastare l’orientamento che considera gli uomini colpevoli per il solo fatto di esistere. “È una nuova forma di peccato originale”, afferma Arangio, sottolineando di essere stato vittima di violenza e stalking da parte delle sue compagne. La giustizia, però, ha ristabilito la verità.
Il Centro, nonostante sia al momento un’associazione di fatto, ha già inaugurato sedi in diverse regioni italiane, con oltre 530 iscritti in sole 48 ore. Arangio sottolinea la volontà di concordare azioni comuni con i centri antiviolenza sulle donne, promuovendo un dialogo aperto e l’adozione di prospettive alternative.
I membri del Centro intendono affrontare la contraddizione esistente tra i due sessi, promuovendo la comprensione reciproca. Arangio evidenzia la discriminazione subita dagli uomini, spesso oggetto di violenza psicologica senza alcuna tutela.
Il Centro Uomini Maltrattati si propone di sfatare gli stereotipi di genere e collaborare con i centri antiviolenza femminili. L’obiettivo è instaurare una società basata sulla mutua comprensione, superando le divisioni di genere e lavorando verso un equilibrio più giusto.