Cominciamo subito col dire che la Bandiera blu, il riconoscimento della Fee che Menfi continua puntualmente ad incassare, è un simbolo. Ma un simbolo mica da poco. Perché c’è una fetta del mercato turistico che presta grande attenzione a queste cose. Bandiera blu non significa certo solo mare pulito. No, questo vessillo contiene tante di quelle specialità (che forse sfuggono al grande pubblico), che fanno parte a pienissimo titolo dei parametri che la Commissione utilizza nel dare o negare l’ok. E così Bandiera blu significa mare non inquinato ma, al tempo stesso, spiagge attrezzate (anche per i disabili), servizi a disposizione dei visitatori, paesaggio rinomato e non cementificato, utilizzo sistematico delle energie alternative, perfino buoni livelli di raccolta differenziata. Per non parlare, ovviamente, della cultura dell’ospitalità e della valorizzazione del territorio. C’è tutto questo nella elaborazione di un percorso che vede il territorio di Menfi ottenere da oltre quattro lustri il giusto premio. Parametri che, diciamocelo con tutta franchezza, Sciacca non possiede. Il panorama è straordinario, ma da solo non basta. Sì, perché malgrado si disponga di un depuratore (ancorché appena del primo modulo) Sciacca non offre alcuna garanzia di un mare salubre e sostanzialmente pulito. A Menfi non c’è solo un depuratore, ma anche una condotta di allontanamento dei reflui depurati. Stiamo parlando del celebre “pennello a mare”. Per cui, in caso di guasto all’impianto di depurazione, in ogni caso quelli in uscita finirebbero sempre al largo. A Sciacca i reflui sversano regolarmente in mare. Condotta di allontanamento? Nemmeno l’ombra. Girgenti acque dice, addirittura, che non serve. Potrebbe dire la verità, ossia che non ha alcuna intenzione di investire i necessari otto milioni di euro per costruirla. Ma, come nella parabola della volpe e dell’uva, preferisce dire che non è necessaria. Conseguenza: in caso di guasto all’impianto di depurazione gli escrementi di mezza città finiscono sulla riva della Foggia. Sciacca se la può pure sognare, dunque, la Bandiera blu. Anche perché ci sono diverse spiagge con divieto di balneazione. E anche perché spiagge attrezzate per i disabili non ce ne sono, le energie alternative non si sa neanche dove abitino di casa, i servizi a disposizione dei visitatori non si sa nemmeno che consistenza abbiano, e sulla raccolta differenziata si registra un ritardo epocale. E il territorio? Le violenze del passato (cementificazione della costa) gridano vendetta. Occorre ricostruire un’identità, dunque. Il comune di Menfi c’è riuscito. Da noi si preferiscono ancora le chiacchiere.