Cronaca / Attualità

Non ancora istituito il controllo su Aica, il presidente dell’Ati richiama i sindaci

Si sarebbe già dovuto attivare il controllo sulla gestione dell’Aica da tempo, sulla base di quanto previsto dall’art. 48 dello Statuto tramite l’istituzione dell’ ufficio di controllo, ma ad oggi i sindaci di Agrigento, Sciacca, Canicattì e Licata, ai quali spettava di individuare la sede comunale e il referente istituzionale, non si sono attivati per farlo. E’ quanto contesta oggi con una missiva inviata per conoscenza anche al Prefetto, il presidente dell’Assemblea dei sindaci dell’Ati, Alfonso Provvidenza.

Piu’ solleciti sono stati inviati nel corso del tempo dallo stesso Provvidenza a partire dal 2022, ma da allora della costituzione dell’Ufficio del Controllo Analogo nessun riscontro, a parte il comune di Agrigento che aveva individuato il funzionario del Controllo Analogo in Giuseppe Bartolomeo oggi dimessosi per l’immobilismo, e il comune di Grotte e successivamente di Sant’Angelo Muxaro e di Sambuca di Sicilia che hanno individuato il personale, si è avuto.

Con la missiva Provvidenza torna a sollecitare i sindaci ad attivarsi e ricorda che le società in house rappresentano un’articolazione della pubblica amministrazione poiché solo in questo caso non vi sarebbe lesione della concorrenza. “L’esercizio del controllo Analogo legittima – scrive – in concreto l’affidamento in house posto in essere dall’Ente di governo ambito”

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