Il Tribunale di Sciacca, in composizione collegiale (Presidente Lo Presti, a latere Di Gioia e Guidone) ha assolto perché il fatto non sussiste 6 poliziotti, con varie qualifiche, dalle accuse di violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale; tentata concussione; e tentata violenza privata, per fatti risalenti al periodo 2009/2012 e relativi al Distaccamento di Polizia Stradale di Sciacca. Gli imputati Fabrizio Aramini, Luigi Allia, Sebastiano Canicattì, Francesco Maltese, Nicolò Milioto e Onofrio Mallia erano stati rinviati a giudizio dal GUP, dopo essere stati sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Secondo l’accusa, in concorso tra di loro, gli Agenti, Assistenti ed Ispettori della Polizia di Stato avevano posto in essere varie condotte intimidatorie, costituenti il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, nei confronti del loro superiore Calogero La Porta, costituitosi parte civile, al fine di ottenere la rimozione dall’incarico del detto dirigente, ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere o comunque ad indurre gli agenti Iorfida, Castello e Mazza a sottoscrivere istanze di trasferimento precompilate, per poi ricorrere ad una serie di atti di “nonnismo” ed a minacce sia esplicite che larvate, nonché azioni di ritorsione. Per assicurarsi l’impunità, avrebbero tentato, con minacce, di far ritirare le relazioni di servizio e a far desistere le parti offese dalla denunzie sporte in Procura. Nel corso del lungo dibattimento erano state disposte delle trascrizioni, erano stati sentiti molti testi di accusa e difesa; erano stati prodotti tanti documenti; avevano reso l’esame, discolpandosi, gli imputati. Al termine della discussione, nel corso di tre udienze, il PM aveva chiesto la condanna dei 6 imputati a pene di circa tre anni di reclusione ciascuno, mentre le parti civili avevano chiesto la condanna al risarcimento del danno e al rimborso delle spese, depositando le rispettive conclusioni. Di contro i difensori degli imputati hanno depositato memorie difensive ed hanno discusso il processo, evidenziando l’estraneità dei rispettivi clienti rispetto alle accuse e comunque la infondatezza delle stesse, sia in fatto sia in diritto, non potendo gli addebiti integrare i gravi reati rubricati. Infine il Collegio ha assolto tutti gli imputati perché il fatto non sussiste e si è riservato di depositare la motivazione entro novanta giorni. Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati Rizzuto, Pellegrino, Pennica, Vaccaro e Gallo Afflitto.