La Bandiera Blu a Menfi è un simbolo di affermazione di quella cultura del territorio e dell’ambiente che oggi è un punto di riferimento di uno dei diversi tipi di turismo sostenibile che diversificano l’offerta nel Paese. Un obiettivo che ha reso Menfi uno dei luoghi privilegiati grazie ad un riconoscimento, quello della Fee, che colloca la costa nei primi posti nelle ricerche online di posti letto e località “elette”. Tutto questo, va ben al di là delle polemiche (immancabili) perfino rispetto alle procedure di ottenimento della stessa Bandiera Blu. Ma l’ottenimento di questo vessillo presuppone una cultura dell’ospitalità che si fondi su elementi singoli che, tuttavia, nel loro complesso garantiscano al territorio di essere attrattore di dinamiche socioeconomiche. Perché la Bandiera Blu arriva non solo perché il mare è pulito e i servizi al turista ci sono, ma anche perché la costa mantiene ancora una sua immagine naturalistica, perché sul territorio esiste una pista ciclabile, perché la tradizione agricola e la produzione vitivinicola hanno qualificato Menfi in maniera incontrovertibile anche sul fronte dell’enogastronomia. Non mancano le criticità, naturalmente. Ma se da anni da queste parti funzionano un depuratore e una condotta di allontanamento sottomarina, non è certamente un caso, ma il frutto di una programmazione significativa e importante dal punto di vista economico. Tutto quello che Sciacca ancora fatica ad ottenere. Sono trascorsi sedici anni da quando con l’affidamento dei lavori del Parf e del primo modulo del depuratore comunale si pensava che gli orizzonti fossero gloriosi anche per questo tratto di territorio. E invece così non è stato. E siamo ancora qui a domandarci se e quando partiranno i lavori di completamento della rete fognante e del secondo modulo del depuratore. Ma questa è un’altra storia.
Non solo Bandiera Blu: ecco perché Menfi è ai primi posti nelle ricerche online di posti letto e località “elette”
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