Il prossimo 20 dicembre 2021, alle 16, presso il Museo della Ceramica di Burgio, sarà inaugurata la mostra “Novecento – Ceramica popolare di Burgio”. La mostra espone un gruppo di opere realizzate nel XX secolo, periodo finora considerato dagli studiosi come una fase di decadenza della ceramica di Burgio, sia per la tipologia e la qualità dei manufatti che per la chiusura di diverse botteghe e la conseguente diminuzione della produzione.
Nel Novecento l’antica e raffinata produzione di vasi da farmacia fu sostituita da una vasta gamma di prodotti e utensili per uso domestico e per la campagna che, a partire dagli inizi del secolo, trovò ampio mercato soprattutto nei paesi della provincia e del palermitano. Si realizzarono così bummuli, quartare, badalocchi, burnie, scolapasta, cannileri, cannate, uglialori, fioriere, canali, catusi, ecc.
Il percorso espositivo della mostra mette in evidenza come,
per quanto essenziale nelle forme e meno esuberante nella decorazione rispetto
alla produzione di Età Moderna, anche in questa fase la ceramica di Burgio
continuasse ad esprimere una peculiare originalità. La sua tipicità risiedeva
non solo nell’originalità tipologica dei manufatti realizzati con l’argilla
locale, ma anche e soprattutto nella capacità degli artigiani di preparare la
vetrina ed i colori per la lavorazione.
I manufatti esposti, per gran parte frutto di una gentile donazione del Maestro Antonino Schifani di Chiusa Sclafani, rappresentano lo spaccato di una pregevole produzione artigianale e, nel contempo, costituiscono il racconto dello svolgimento storico della tradizione ceramica di Burgio che attraversa tutto il XX secolo.
Le opere in mostra arricchiscono le collezioni del Muceb, integrando il percorso espositivo permanente che abbraccia il periodo che va dalla fine del XVI secolo a tutto il XX, quest’ultimo fin qui poco rappresentato. I visitatori, inoltre, avranno la possibilità di una preview della mostra dedicata a Salvatore Rizzuti programmata per la Primavera 2022. Tre opere dell’artista, infatti, saranno visibili all’interno del Museo per tutta la durata della mostra.
La mostra è stata realizzata su progetto scientifico di Vito Ferrantelli e Sergio Intorre con il patrocinio del Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo e la collaborazione della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis e dell’Osservatorio per le Arti Decorative in Italia “Maria Accascina”.
La mostra sarà arricchita dalla presenza di tre opere dello scultore Salvatore Rizzuti, che ci ha gentilmente concesso di esporre come “preambolo” di una sua mostra personale presso il Museo, prevista per la primavera del 2022.