Tre i colpi in totale, ma solo due sono andati a segno. Il primo l’imprenditore Salvatore Lupo di 45 anni e’, riuscito forse a evitarlo. Non gli altri due sparati per ammazzare. Esplosi da una calibro 38, una pistola a tamburo, da un killer che continua a sembrare un esperto tanto che si ipotizza potrebbe essere un professionista. L’esame autoptico è stato effettuato oggi pomeriggio dal medico legale Cataldo Raffino, incaricato dalla Procura di Agrigento.
Due i colpi che sono andati, appunto, a segno: uno, quello letale, alla tempia e l’altro sotto l’ascella. L’esame autoptico ha confermato anche il dettaglio della distanza ravvicinata: l’assassino sarebbe stato ad un massimo di 80 centimetri da Lupo.
Intanto, le indagini proseguono e non risultano testimoni rispetto al delitto consumato nel bar del comune agrigentino.