La Squadra Mobile di Palermo con il coordinamento della Dda, diretta dal procuratore capo Francesco Lo Voi, ha scoperto, attraverso indagini approfondite, un’associazione a delinquere di tipo gerarchico e piramidale, al cui vertice c’erano due nigeriani. La droga era contenuta in ovuli il cui traffico si snodava da Napoli a Licata, passando per Palermo e veniva smistata anche a Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano.
Le indagini di polizia giudiziaria, curate dagli investigatori della sezione “Criminalità Straniera e Prostituzione” della squadra Mobile si avviavano a fine aprile 2020 e venivano svolte sia con metodi d’investigazione tradizionale, quali osservazione, pedinamenti, sia avvalendosi d’intercettazione telefoniche ed ambientali , supportate da video-riprese che consentivano di documentare un traffico di droga del tipo “cocaina” ed “eroina” che giungeva a Palermo prevalentemente dalla provincia di Napoli.
Per il trasporto il
gruppo si avvaleva di corrieri, la gran parte dei quali viaggiavano a bordo di
pullman di linea o tramite treno, i quali nascondevano la sostanza stupefacente
in confezioni di bagnoschiuma precedentemente svuotate, fra gli indumenti,
all’interno di parti intime o ingerite, previo confezionamento in ovuli, anche
50 alla volta. A loro volta i pusher occultavano le dosi in bocca per
consegnarle ai clienti.
Sono stati 13 i fermi d’indiziato di delitto – emessi dalla Dda –
diretta dal procuratore capo Francesco Lo Voi – che, all’alba, hanno permesso
di neutralizzare una delle principali roccaforti del traffico di sostanze
stupefacenti del capoluogo siciliano. L’operazione di polizia è nata dalle
indagini condotte dalla Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo
Ruperti, coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca.
La droga sequestrata, tutta di purissima qualità,
aveva un valore all’ingrosso di circa 100 mila euro che sulle piazze di spaccio
avrebbe reso sino a 300 mila euro, a seconda della percentuale di sostanza
con cui sarebbe stata tagliata.