Con riferimento al dibattito relativo all’ installazione di un parco eolico nell’area di mare prospicente Sciacca e in merito alle osservazioni presentate dal Comune alla Capitaneria di Porto Empedocle, l’azienda Triskav ha fatto sapere che l’installazione potrebbe avvenire con la messa a punto di un sistema di boe radar-sonar a controllo remoto.
Così scrive l’azienda Triskav all’assessore comunale alla Pesca Francesco Dimino, in merito alle osservazioni rese note dal Comune di Sciacca sulla istanza presentata dalla ditta Avenhexicon S.R.L. ai fini del rilascio di una concessione demaniale marittima di 30 anni per la realizzazione, nel Canale di Sicilia, di un impianto eolico offshore, di tipo floating : L’installazione delle boe-radar ai bordi delle aree utilizzate per l’installazione dei generatori eolici permette:
1 – il controllo del traffico marittimo nella zona di installazione.
2 – la regolamentazione delle attività di pesca: autorizzando la pesca nei periodi legali ad operatori autorizzati.
3 – lo sviluppo controllato e monitorato di una nuova area di ripopolamento e di protezione dei fondali.
4 – il monitoraggio e lo studio della presenza e del passaggio dei grandi mammiferi..
La boa è equipaggiata con un radar di superficie in grado di “vedere” qualsiasi imbarcazione in un raggio di circa 18 km ( 10 nml ) e da 4 telecamere a visione notturna controllate da remoto e, su richiesta, da un drone TKE-15.
Il sistema radar TRISKAV si compone di due elementi.
Il primo elemento è il radar, installato sulla boa, totalmente indipendente.
La boa è dotata di pannelli solari, etc. ed equipaggiata da telecamere PTZ agli infrarossi e da un drone TKE-15 “residente” a bordo.
Il secondo elemento è la stazione di controllo, installata in un piccolo container da 6 metri, climatizzato ed allestito per un operatore in grado di controllare tutte le attività che si svolgono in una zona molto vasta di territorio.
La stazione di controllo può essere installata ovunque e può essere spostata da un luogo all’altro a seconda delle esigenze dell’operatore.
Il collegamento fra il radar e la stazione di controllo è effettuato con la rete telefonica 4/G oppure 5/G tramite una speciale antenna direzionale, motorizzata, stabilizzata, con una portata massima di 100 Km.
Con il radar di sorveglianza installato sulla boa ed integrato da telecamere PTZ e da un drone TKE-15 sempre operativo, si ottengono cinque risultati importanti .
Primo: la localizzazione di tutte le imbarcazioni che arrivano dal mare o da terra e dirette verso l’area protetta.
Secondo: la visualizzazione delle imbarcazioni tramite il drone installato sulla boa.
Terzo: il controllo di tutte le attività illegali di trasbordo di persone o merci effettuate con l’accosto di due imbarcazioni. Permette altresì di localizzare le imbarcazioni che non rispettano le regole marittime, doganali, oppure di esclusività/divieto di pesca che si avvicinano ai parchi eolici offshore e di proteggere la navigazione nelle vicinanze di siti sensibili ( raffinerie, terminal petroliferi, porti etc.) Si tratta della sorveglianza del traffico marittimo delle piccole imbarcazioni, non dotate del “blue-box” ( SCP ) a vantaggio delle autorità marittime internazionali.
Quarto: con l’installazione del sistema di idrofoni e del sonar si identificano e si tracciano tutte le attività subacquee, dal passaggio delle balene ad eventuali intrusioni illegali di subacquei.. ed altro..
Quinto: con l’installazione sulla boa di un drone sempre operativo, è possibile comandare da remoto un intervento rapido di osservazione e di identificazione di ogni intrusione nell’area protetta.
Il drone TKE-15 è equipaggiato con telecamera agli infrarossi e dotato di sistema automatico di inseguimento per missioni D.O.R.I – Detect – Observe – Regognize – Identify.