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Per la crisi idrica in Sicilia arrivano anche le autobotti del Corpo Forestale

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Venti autobotti del servizio antincendio potranno essere utilizzate per la distribuzione di acqua. Il Corpo forestale della Regione Siciliana ha individuato alcuni mezzi che, compatibilmente con le esigenze di spegnimento dei roghi, potranno essere messi a disposizione della Protezione civile regionale per rifornire di acqua non potabile famiglie, aziende agricole e zootecniche. Le autobotti da destinare a tale impiego sono state individuate in tutte le province dell’Isola e resteranno stabilmente nelle loro sedi di destinazione per essere usate nei rispettivi territori.

«Ho chiesto a tutti i componenti del governo e a tutti i dipartimenti regionali – afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – ogni sforzo per assicurare la fornitura di acqua ove necessaria. Come fatto in questa occasione, è necessario il massimo coordinamento e la collaborazione tra le strutture regionali per accrescere l’operatività dei mezzi di cui disponiamo e dare risposte concrete e celeri a cittadini e imprese».

«Ho immaginato – aggiunge l’assessore al Territorio e ambiente, Giusi Savarino – che in questo momento particolare ognuno dovesse fare la propria parte. In accordo con il presidente Schifani e con i dirigenti del Corpo forestale, Beppe Battaglia, e della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, abbiamo individuato un numero di autobotti da poter destinare anche alla distribuzione di acqua non idonea a usi potabili in tutte le province siciliane. Si tratta di una buona prassi che consente di ottimizzare l’uso dei mezzi e supportare chi è in difficoltà. Voglio ringraziare gli uomini del Corpo forestale che, impegnati in questo periodo nella lotta agli incendi, hanno assicurato la loro disponibilità anche in questa attività».

Questa la dislocazione dei mezzi sul territorio siciliano: un’autobotte da 8000 lt di stanza a Castelvetrano; una da 8000 litri a Enna bassa; un mezzo da 7500 lt a Buccheri e uno da 8000 lt a Noto; uno da 8000 lt a Barcellona Pozzo di Gotto; tre da 8000 lt a Caltanissetta, Mazzarino e Niscemi e un altro da 10000 lt ancora nel capoluogo nisseno; un’autobotte da 8000 lt a Chiaramonte Gulfi, tre da 8000 lt e una da 10000 lt tra Randazzo, Maniace e Castiglione di Sicilia; quattro da 8000 lt tra Carini, Giuliana, Cefalù e Ficuzza/Godrano; due da 8000 lt nel distaccamento di Cammarata dell’autoparco di Agrigento.

Intanto, tecnici di Siciliacque sono al lavoro per riparare il guasto che ha determinato una riduzione della portata idrica anche per Ribera.

Siciliacque conta di ripristinare entro lunedì il funzionamento del pozzo che garantisce una fornitura d’acqua di 50 litri al secondo.
Per limitare i disagi ai Comuni costieri dell’Agrigentino serviti dall’acquedotto Favara di Burgio, Siciliacque ha effettuato alcune manovre sul sistema Garcia-Montescuro che hanno consentito di recuperare 20 litri al secondo.

“Come concordato con Aica – fa sapere l’azienda che si occupa del sovrambito – la riduzione della fornitura idrica è stata ‘spalmata’ da Ribera fino a Palma di Montechiaro, lasciando inalterata esclusivamente la fornitura al nodo Voltano di Aragona”.
Dopo aver installato il cantiere nella notte tra ieri e oggi, Siciliacque ha iniziato subito i lavori di disarmo del pozzo e già stamattina ha reperito la nuova elettropompa da installare in sostituzione di quella guasta. “Lavoreremo senza sosta per ripristinare la fornitura parzialmente ridotta a causa di un imprevisto. L’auspicio è che, con altrettanta tempestività, il gestore agrigentino riesca ad assicurare l’immediata distribuzione dell’acqua ai cittadini”, conclude Siciliacque.

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