Ha incontrato Papa Francesco e prima ancora Papa Giovanni Paolo II, chiedendo loro di non dimenticare la sorella minore: Pietro Orlandi da quel 1983 non ha mai smesso di cercare la sorella Emanuela – scomparsa o quantomeno conoscere i contorni di una vicenda assurdamente misteriosa. Le sue richieste sono state raccolte da Papa Francesco che, per la prima volta, ha avviato un’inchiesta interna in Vaticano.
Nella villa comunale di Caltabellotta Pietro Orlandi ne ha discusso con Franco Castaldo, nella terza giornata del PACEfest, rassegna curata dai giornalisti Gero Tedesco e Michele Ruvolo che quest’anno è dedicata a “verità sospese”, cold case e casi irrisolti.
La giornata è iniziata con la presentazione di “Domani c’è scuola”: storia e esperienze della preside-coraggio Antonella Di Bartolo che racconta alla scrittrice Monica Broncato, di come passione e determinazione possano far superare sfide impossibili. Alle 20.15 il giornalista e scrittore Gaetano Savatteri ha parlato con Silvio Schembri, delle protagoniste del libro collettivo “Le Siciliane” che ritrae alcune delle figure femminili più importanti della storia dell’isola. Voce narrante Ignazio Enrico Marchese. Poi il focus su Emanuela Orlandi, scomparsa misteriosamente più di 40 anni fa a Città del Vaticano. A seguire, l’attore Paolo Macedonio ha interpretato le storie e i personaggi di “Un fulmine a ciel Sereno”.
Domani, domenica 25 agosto, il PACEFest chiuderà con un esperimento interessante, alle 20.30, “Nella mente dell’assassino”: tratteggiare l’identikit psicologico di un killer. Cosa passa nella mente di un assassino su commissione, quale può essere stata la sua formazione, quali le regole, i rituali, i desideri e le paure. Cercheranno di comprenderlo, forti delle rispettive esperienze, il procuratore Salvatore Vella – uno dei magistrati inquirenti più apprezzati in Italia – e lo psichiatra forense e divulgatore Fausto D’Alessandro, sollecitati dal direttore artistico del PACEFest, Gero Tedesco. Alle 20.15 per il format #StopFemminicidio, “Non mi dovevo fermare”, intenso monologo di Francesca Licari. Chiuderanno il festival, dalle 21.30, i QBeta, una delle band più apprezzate del panorama World Music Mediterranea, autori di tante canzoni di successo ormai entrati nell’immaginario collettivo.
Organizzato da Fuoririga con il patrocinio del Comune di Caltabellotta, il PACEFest si srotola su presentazioni di libri, documentari, testimonianze, confronto con i giornalisti; la sera si chiude sempre con la musica o il teatro