Con appena 7 medici chiamati a garantire i turni nell’arco delle 24 ore, il funzionamento del pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca è in grave sofferenza. È questo il motivo alla base della decisione del direttore sanitario Gaetano Migliazzo di rivolgersi a tutti gli altri medici in servizio nei vari reparti del “Giovanni Paolo II”, chiedendone formalmente la disponibilità alla copertura di turni “in prestazioni aggiuntive” proprio in area di emergenza.
Parla di “situazione gravissima” il portavoce del locale Comitato per la sanità Ignazio Cucchiara, per il quale “siamo ormai di fronte ad una autentica emergenza per l’ospedale di Sciacca, dove il personale è continuamente sottoposto a stress che mettono a rischio il diritto alla salute della cittadinanza, come rivelano le stesse ripetute disposizioni di servizio che obbligano i cardiologi in servizio a Sciacca a garantire turni negli altri ospedali della provincia”.
“Non è possibile pensare di tenere in piedi il Pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca, che deve anche avere l’area grigia anti Covid in questo periodo di emergenza sanitaria, con i medici di altri reparti che già operano con grandi difficoltà. Bisogna fare i concorsi e mettere a bando i posti a tempo indeterminato altrimenti nessuno verrà al Pronto soccorso di Sciacca. Lo stesso discorso vale per gli altri presidi di emergenza e non solo per quello di Sciacca che peraltro è un Dea di primo livello, purtroppo è una situazione diffusa in tutta l’isola alla quale si deve porre rimedio al più presto con nuove assunzioni di personale medico e sanitario, come abbiamo sollecitato all’assessorato regionale per la Salute in più occasioni e recentemente con la risoluzione sul potenziamento degli ospedali di Licata e Canicattì”.
Lo scrive in una nota la presidente della commissione Salute dell’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo.
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