Cronaca / Attualità

“Prese a pugni il suo cane nel piazzale Marinai d’Italia”, pena confermata in appello per un saccense

Prese ripetutamente pugni una cucciola di pastore tedesco di pochi mesi.  Questa l’accusa nei confronti di Vincenzo Picone, di 49 anni, di Sciacca per il quale la  Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a tre mesi di reclusione e al risarcimento di 5 mila euro all’Enpa, che si è costituito parte civile, confermando la sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Sciacca.

A renderlo noto è l’Ente Nazionale Protezione Animali, che ha partecipato al procedimento giudiziario in qualità di parte civile con l’avvocato Claudia Ricci. «Naturalmente, nessuna pena potrà mai “risarcire” la cagnetta per gli abusi subiti. Tuttavia –spiega la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi –è significativo che anche il giudice d’Appello abbia subordinato la sospensione condizionale della pena al risarcimento della parte civile, entro sei mesi dal passaggio in giudicato della sentenza. Una decisione, questa, motivata dal giudice di primo grado con la “crudeltà dell’azione posta in essere».

I fatti cui si riferisce il pronunciamento della Corte d’Appello di Palermo si sono verificati in piazza Marinai d’Italia a Sciacca nel settembre 2014.

Il cane allora è stato posto sotto sequestro dal sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca Michele Marrone e poi, con l’intervento del servizio veterinario dell’Asp, affidato all’associazione “Amici di Olivia” di Menfi e adottato.

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