“La trasmissione degli atti relativi al nuovo P.R.G. attende l’acquisizione del Decreto Regionale sulla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), avviato oltre quattro anni e mezzo addietro e proceduralmente da tempo concluso”. È così che l’assessore all’urbanistica Gioacchino Settecasi ha risposto alla richiesta di chiarimenti in merito al nuovo strumento urbanistico avanzata un paio di mesi fa dal professionista saccense (con studio a Milano) Paolo Ferrara. Settecasi conferma dunque che la VAS è indispensabile per l’esame degli atti. VAS che sarà esaminata “in breve tempo” (così riferisce l’assessore) dalla commissione regionale per l’ambiente. Insomma: il PRG continua a trovarsi ancora al Comune, e sarà inviato al Territorio e Ambiente solo dopo che la VAS – che, scrive Settecasi, è appena entrata in istruttoria- sarà stata esaminata. Cronologicamente, solo dopo che il Decreto VAS sarà stato pubblicato in Gazzetta, il Comune di Sciacca potrà inviare il PRG all’ARTA. Sempre che, però, la VAS non sia respinta. Confidando nell’esito positivo della VAS, dopo avere ricevuto il PRG l’Assessorato avrà 180 giorni di tempo (più eventuali altri 90 che l’Assessore potrà avocare) per approvarlo o meno. In caso ci fossero modifiche apportate dall’ ARTA, il Comune dovrà contro dedurle entro 30 gg. Rimandate all’ARTA, questo avrà ulteriori 30 giorni per prenderne atto. Dunque, facendo i conti della serva, dopo che la VAS sarà stata approvata, bene che vada bisognerà attendere altri 260 giorni (sempre che l’Assessore non sfrutti gli ulteriori 90 giorni a sua disposizione di legge; nel caso ne avremmo 330). Il più è: quando sarà approvata la VAS? Un mese? Due? Tre?Facciamo che la Regione dell’amministrazione ex novo che uscirà dalle elezioni del 5 novembre, ci faccia un bel regalo di Natale e approvi la VAS entro il 2017. È solo questo il presupposto per il quale Sciacca potrà avere finalmente il proprio strumento urbanistico su cui basarsi definitivamente. Attenzione però: tutto ciò solo ed esclusivamente se non ci saranno “restituzioni” del PRG da parte dell’ARTA al Comune per eventuali rielaborazioni, nel qual caso i tempi sarebbero ulteriormente dilatati. Se la richiesta fosse di “rielaborazione parziale”, i giorni a disposizione per il Comune e l’Arta, cumulandoli sarebbero 180; se la richiesta fosse di “rielaborazione totale”, allora di giorni ce ne vorrebbero 180 per il Comune e ulteriori per l’ARTA, per un totale di 360. Ovviamente, non tenendo in conto il sovraccarico degli uffici regionali, si tratta di calcoli aleatori. Ad esempio, Caltabellotta adottò il PRG nel luglio 2007 e ne ha avuta approvazione nell’aprile 2015. Otto anni. In questo momento, Sciacca è alla metà del terzo anno dall’adozione. A Catania, dopo anni, finalmente il Consiglio Comunale si apprestava a discutere il PRG per poterlo adottare. La sera stessa arrivò però lo stop da parte dell’ARTA, per il quale ci sarebbero stati errori nella procedura che aveva portato al rilascio della VAS. Una nota può essere esemplificativa. Prima dell’introduzione della VAS, i PRG approvati in Sicilia è passato dai circa quindici del 2010 ai soli due del 2012.