“Ieri è stato L’anniversario della strage di Sciacca. È passato un anno …. i riflettori si sono spenti … e tutti i sopravvissuti sono rimasti con me. Quante promesse di adozioni svanite”.
Lo ricorda Chiara Calasanzio, la giovane margheritese che gestisce un rifugio per cani nel centro Belicino nel quale continuano ad arrivare cuccioli, spesso abbandonati davanti alla sua proprietà. Chiara Calasanzio ospita anche una decina di cani scampati alla strage di Muciare.
Poche parole da parte dell’animalista che sottolineano un problema importante. A Sciacca, da un anno a questa parte, si è fatto molto poco per incrementare le sterilizzazioni e dunque frenare il randagismo (spetta al Comune portare i cani al Servizio veterinario per la sterilizzazione), ma ci sono state anche pochissime richieste di adozione di animali. Spenti i riflettori sono davvero in pochi ad occuparsi dei cani randagi e, soprattutto, a fare qualcosa per loro.