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Processo d’appello “Opuntia” a due menfitani, le richieste del procuratore generale

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La conferma della sentenza di primo grado, ma con la riformulazione della pena, nell’entità che stabilirà la Corte, è stata la richiesta del procuratore generale nel processo d’appello “Opuntia” a due imputati, entrambi menfitani. 

Sono Vito Riggio, di 46 anni, per il quale nel processo di primo grado il reato di associazione mafiosa è stato riqualificato in favoreggiamento aggravato e condannato a 2 anni e 6 mesi. Ha impugnato la sentenza anche la difesa del collaboratore di giustizia Vito Bucceri, di 46 anni, condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per associazione mafiosa con i benefici della collaborazione e in continuazione. Bucceri è difeso dall’avvocato Monica Genovese. Vengono giudicati dalla terza sezione della Corte di Appello, presidente Antonio Napoli.  Le richieste delle difese nei motivi d’appello erano incentrate per Riggio sull’incensuratezza e per Bucceri sulla collaborazione che ha fornito. Il 20 settembre nuova udienza per la discussione delle difese e poi i giudici entreranno in camera di consiglio per la sentenza. Riggio è difeso dall’avvocato Calogero Lanzarone.

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