Cronaca / Attualità

Prodotti ittici senza tracciabilità: maxisequestro tra Sciacca, Licata e Lampedusa

85 quintali di prodotti ittici sono stati sequestrati nell’ambito dell’operazione denominata “Dirty market” l’operazione condotta dalla Capitaneria di Porto Empedocle e dagli Uffici Circondariali Marittimi di Sciacca, Licata e Lampedusa. Un intervento coordinato a livello regionale dalla Direzione marittima di Palermo, culminata anche col sequestro di numerosi attrezzi da pesca non consentiti. Sullo sfondo: una capillare attività di controllo della filiera del pescato, effettuata durante le appena trascorse festività natalizie e di fine anno su tutto il litorale di giurisdizione, con numerosi controlli effettuati sia a terra sia a mare sull’attività di pesca, la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti presso pescherie, ristoranti, venditori ambulanti, supermercati e mercati ittici. Nello specifico, sono stati sequestrati poiché non consentiti 16 tubi in pvc annessi a due attrezzi da pesca, una rete di tipo “palangaro” di 500 metri circa con 250 ami collegati, una rete di tipo “tremaglio” di circa 150 metri e una rete da posta di 200 metri. In totale, durante l’operazione “Dirty market”, sono stati sequestrati, come si diceva, 850 kilogrammi di prodotti ittici privi di tracciabilità attestante il riconoscimento in particolare dal momento della cattura alla prima vendita, attraverso la produzione e il trasferimento di dati tra i diversi attori della filiera al fine di definire un valido sistema di rintracciabilità che consenta di seguire il prodotto fino alla vendita al dettaglio. Elevate, inoltre sanzioni per un importo pari a 45 mila euro. L’operazione rientra nelle programmate attività di controllo della Guardia Costiera sulla filiera della pesca, finalizzate alla repressione delle attività illecite sia all’interno delle aree portuali sia lungo il litorale, al fine di tutelare la salute dei consumatori finali delle specie ittiche poste in commercio.

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