Dopo quasi 10 anni è arrivata la sentenza di primo grado nel processo per omicidio colposo riguardante la morte di Mario Cardinale, l’operaio di 59 anni di Bivona che ha perso la vita, il 6 febbraio del 2013, in una cava di Villafranca Sicula.
Il pm, Roberta Griffo, aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati. Il giudice monocratico Dino Toscano ha disposto quattro condanne e un’assoluzione.
Per Alfonsina
Marretta, di 48 anni, di Ribera, legale rappresentante della ditta
esercente la cava, un anno e 6 mesi con pena sospesa; per Giovanni
Sola, di 50 anni, di Ribera, indicato quale amministratore di fatto
della ditta, 2 anni e 3 mesi.
Salvatore Gelsomino, di 80 anni, di Caltanissetta, direttore tecnico dei lavori della cava, è stato condannato a 2 anni e 5 mesi; Luigi Infantino. di 64 anni, di Casteltermini, dipendente del Distretto Minerario di Caltanissetta, a un anno e 4 mesi con pena sospesa.
Assolto Salvatore Castiglione, di 40 anni, di Caltanissetta, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della cava.
La famiglia dell’operaio si è costituita parte civile con gli avvocati Gianfranco Viola, Maurizio Traina, Luca Trizzino e Carmelo Spallino. Il giudice ha riconosciuto una provvisionale in favore delle parti civili per complessivi 510 mila euro alla moglie, le figlie, la madre, i fratelli e le sorelle dell’operaio.
Secondo l’accusa l’attività estrattiva sarebbe stata effettuata in una zona della montagna Cozzo Galbasa distante dall’area dove erano stati previsti ed autorizzati i lavori.
Cardinale venne travolto da una frana mentre stava lavorando con il suo escavatore. L’intervento per il recupero del corpo dell’operaio è stato effettuato in condizioni di estrema difficoltà perché dalla montagna si verificavano ulteriori smottamenti. Quando si attendeva l’arrivo, da Palermo, di una speciale gru con un braccio da cinquanta metri per agganciare l’escavatore rimasto schiacciato con il povero operaio, i vigili del fuoco sono riusciti a recuperare il corpo di Cardinale.
“Quella di mio marito è stata una morte ingiusta”, ha detto la moglie di Cardinale, Rosalia Di Noto Marretta, dopo la sentenza. Hanno commentato anche i legali di parte civile.
L’avvocato Antonio Palmieri, difensore di Marretta e Sola: “Si leggeranno le motivazioni per fare valere in appello le nostre ragioni”.
Nella foto, la moglie e le figlie di Cardinale con i legali di parte civile davanti al palazzo di giustizia di Sciacca. Nel riquadro l’operaio di Bivona