Una nuova condanna per diffamazione è stata inflitta dal Giudice di Pace di Sciacca Giovanni Gagliano nei confronti dell’ex sindaco Pippo Turco. Si tratta dell’ennesimo capitolo della lunga controversia con un altro ex sindaco, Vito Bono. Sullo sfondo stavolta è finita perfino la deposizione in Tribunale nell’ambito di un altro procedimento. Esame nel corso del quale, in buona sostanza, Turco ha sostenuto che Vito Bono, malgrado la sua battaglia in campagna elettorale in favore dell’acqua pubblica, dopo la sua elezione a sindaco aveva fatto assumere il cognato, l’ingegnere Gucciardo, come direttore dell’Ato Idrico. Inoltre, sempre durante quell’esame, Turco dichiarò che Bono non aveva partecipato alla riunione dell’Ato Idrico nel corso della quale furono eliminati 80 metri cubi di acqua a disposizione della città come abbuono dall’EAS e, fu disposto l’aumento di 98 centesimi al metro cubo. Turco intendeva, secondo il Giudice, che l’assunzione dell’ingegnere Gucciardo presso l’Ato idrico era stata favorita dall’allora sindaco Bono o, comunque, agevolata dalla sua elezione. Pippo Turco è stato condannato al pagamento di 700 euro di multa e al pagamento delle spese legali nei confronti della parte civile. Vito Bono era assistito dall’avvocato Enrico Di Benedetto, mentre Turco dall’avvocato Carmelo Carrara. “Per l’ennesima volta – dice l’avvocato Di Benedetto – le dichiarazioni del sig. Turco nei confronti dell’ex sindaco di Sciacca vengono smentite, come era già accaduto per il debito Bollara. Le prove assunte nel corso del processo hanno dimostrato in modo assolutamente chiaro come in alcun modo il sindaco Vito Bono abbia mai nominato propri familiari in seno all’ato idrico, e che gli aumenti del costo dell’acqua erano stati fissati precedentemente.