Il gup del Tribunale di Sciacca, Stefano Zammuto, ha condannato a 4 anni di reclusione Emanuel Sabella, di 20 anni, accusato di rapina nei confronti del padre e della madre e di lesioni. Il pm, Roberta Griffo, aveva chiesto 4 anni e 6 mesi. L’accusa nei confronti del giovane era di avere rapinato 1000 euro al padre e 400 alla madre. e alla madre 400. Secondo l’accusa avrebbe puntato un coltello alla giugulare del padre. Sabella ha respinto l’accusa di rapina sostenendo che questi soldi il padre avrebbe dovuto darglieli per il lavoro che aveva svolto nell’attività di commercio del pesce.
Il diciannovenne avrebbe poi raggiunto l’appartamento della madre arrampicandosi dalla grondaia condominiale fino al balcone. Al processo avrebbe detto che i 400 euro erano un prestito fatto alla madre.
L’avvocato Filippo Lojacono, difensore di Sabella, aveva chiesto per la rapina la riqualificazione dei reati in esercizio arbitrario delle proprie ragioni puntando sul fatto che l’imputato, avendo dei crediti nei confronti di entrambi i genitori, ha agito convinto di esercitare un suo diritto con la coscienza che la pretesa del pagamento delle somme gli competesse. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato. L’imputato è stato dichiarato interdetto dai pubblici uffici per cinque anni.