Sono stati necessari ben quattordici mesi di duro lavoro, tesi all’affermazione del marchio “Risoluto.it”, affinché anche noi finissimo nel tritacarne delle polemiche. Tutto è scaturito dalla mattanza di cani randagi di località Muciare, e da tutto quello che ne è venuto dopo. Siamo stati l’unico organo di stampa, domenica scorsa, a raccontarvi in diretta la manifestazione animalista. Lo abbiamo fatto malgrado diverse critiche che, pure, abbiamo ricevuto da molti saccensi con l’accusa di aver dato spazio a persone che non hanno esitato a denigrare la città di Sciacca e i suoi abitanti. Abbiamo ritenuto doveroso, tuttavia, esserci ancora una volta per dare al pubblico la rappresentazione corretta di una vicenda di cui hanno parlato tutti i giornali italiani. Ne sta scaturendo una autentica “operazione discredito”, messa in atto attraverso quelle che sono chiaramente delle recensioni pianificate i cui autori, guarda caso, nulla hanno a che fare col nostro territorio. L’errore che si commette è sempre lo stesso: accusare la libera stampa di essere faziosa. Forse perché non siamo stati soltanto telecronisti, ma perché abbiamo pungolato i presenti con domande che forse loro non si aspettavano, con richieste di spiegazioni che avevano il solo scopo di fornire un racconto reale, anche dell’anima di chi stava manifestando. Il punto è che chi ci accusa di essere di parte, altro non vorrebbe che averci dalla sua parte. Riteniamo, quello in corso, un tentativo di condizionamento. Un processo che tende, come risultato, ad indurci all’autocensura. Bene: sappiano, queste persone, che il loro è fiato sprecato, anzi: sforzo di polpastrelli inutile. Risoluto.it continuerà a raccontare i fatti in maniera assolutamente oggettiva e professionale, ma senza timore reverenziale nei confronti di nessuno, nemmeno dei leoni da tastiera che pretendono di saperla lunga ma che, in realtà, hanno solo problemi di natura personale che vorrebbero riversare addosso agli altri. E non saranno certo recensioni chiaramente farlocche e scientificamente organizzate a limitare la nostra credibilità.