Ninfa Pinelli, di 46 anni, di Calamonaci, era accusata di avere percepito il reddito di cittadinanza in misura maggiore perché avrebbe omesso di comunicare all’Inps la variazione del proprio nucleo familiare. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella, ha disposto il non luogo a procedere, accogliendo la tesi della difesa, nonostante la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura della Repubblica.
La donna è residente a Calamonaci e si è trasferita per breve tempo in Umbria con il figlio minore per non far perdere giorni di scuola al giovane che ha effettuato il cambio di residenza. I carabinieri durante le indagini hanno riscontrato il cambio di residenza e verificato che la madre avrebbe percepito 100 euro in più di reddito di cittadinanza per il figlio a carico. Da qui la contestazione di falsa attestazione al fine del conseguimento del reddito di cittadinanza maggiorato.
La difesa con gli avvocati Giuseppe e Giovanni Todaro ha fatto rilevare che il nucleo familiare non è collegato alla residenza anagrafica, ma alla effettiva convivenza, che sono due concetti totalmente differenti. Il giudice Antonino Cucinella ha pienamente accolto la tesi difensiva e disposto il non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato.
Nella foto, gli avvocati Giuseppe e Giovanni Todaro