La crisi idrica che da tempo colpisce il territorio di Ribera continua ad aggravarsi. Il movimento Sud Chiama Nord, in rappresentanza delle istanze della comunità, denuncia una gestione inadeguata delle risorse idriche e chiede alle istituzioni locali, regionali e nazionali un intervento urgente per evitare che la situazione si trasformi in un “conflitto tra poveri”.
Secondo il movimento, il problema non può più essere affrontato con soluzioni temporanee o promesse non mantenute. La situazione dell’approvvigionamento di acqua potabile e della disponibilità per l’agricoltura è sempre più critica, e senza interventi immediati il rischio è quello di un ulteriore impoverimento del territorio. Sud Chiama Nord si rivolge direttamente al presidente della Regione, Renato Schifani, all’assessore all’Agricoltura Barbagallo, al dirigente responsabile delle dighe e ai vertici del Consorzio Ag3.
Tra le priorità indicate dal movimento, vi è la regolamentazione della bretella Gammauta, la cui gestione deve essere pianificata con un disciplinare chiaro che ne garantisca l’uso stabile e continuo. La manutenzione ordinaria deve essere assicurata per evitare guasti e disservizi che aggraverebbero ulteriormente la crisi. Viene richiesta anche l’installazione di elettropompe più efficienti per potenziare il sistema di sollevamento dell’acqua, eliminando sprechi e migliorando la gestione delle risorse idriche disponibili. Il trasferimento delle acque reflue alla vasca di Martusa, attraverso l’installazione di una motopompa, potrebbe garantire un supporto importante per l’intera zona del basso Verdura. Un altro intervento ritenuto fondamentale è l’attivazione del Centro operativo comunale, che permetterebbe di coordinare meglio la gestione dell’emergenza con il supporto della Protezione Civile. Inoltre, il movimento chiede la realizzazione di un impianto di distribuzione nella zona dell’alto Verdura, per evitare che l’acqua destinata all’irrigazione continui a disperdersi nel fiume senza essere adeguatamente utilizzata.
Oltre alle misure urgenti, Sud Chiama Nord insiste sulla necessità di un piano a lungo termine per mettere fine all’instabilità della gestione idrica. Tra le proposte avanzate, vi è la ripresa del progetto della Diga Valentino e il completamento delle dighe sul fiume Verdura, opere considerate strategiche per garantire un approvvigionamento stabile nel futuro. Il movimento sottolinea la necessità di aggiornare gli studi di fattibilità e di avviare i lavori con tempistiche certe, affinché la realizzazione di queste infrastrutture non resti solo un’ipotesi. L’ammodernamento delle reti idriche è un’altra delle questioni centrali, poiché le perdite lungo le condotte rappresentano un problema che incide notevolmente sull’efficienza dell’intero sistema. Anche il ripristino della sponda del Gorgo di Montallegro, già finanziato con un decreto del Dipartimento delle Acque, viene indicato come un’opera essenziale che ancora oggi non è stata avviata. Infine, il movimento propone la costruzione di una traversa di sbarramento sul fiume Magazzolo in località Ferita, che permetterebbe di convogliare le acque dolci verso la diga Castello, migliorando la capacità di accumulo e la distribuzione delle risorse.
Sud Chiama Nord chiede al sindaco di Ribera di farsi promotore di un incontro urgente con i rappresentanti della Regione per discutere delle misure da adottare nell’immediato e per pianificare strategie di lungo periodo. Il movimento pone anche l’attenzione sulla situazione finanziaria del Consorzio di Bonifica, che da almeno tre mesi non riesce a pagare gli stipendi ai lavoratori. Esprimendo solidarietà a chi continua a svolgere il proprio compito nonostante le difficoltà, Sud Chiama Nord ribadisce la necessità di una gestione più trasparente e responsabile delle risorse.