Dai dati ufficiali pubblicati dal Ministero della Salute è emerso che il fondo per la lotta all’abbandono e contro il randagismo in 17 anni è stato ridotto del 75 per cento. Infatti, da oltre 4 milioni di euro del 2005 si è passati ad 1 milione nel 2020.
Dati che potrebbero lasciar pensare ad un decurtamento dei fondi grazie al numero di animali randagi in decisa decrescita. E invece, rispetto al 2005 in cui il numero dei randagi in Italia era di circa 815mila nel 2021, sempre in Italia, si stimavano circa 600 mila cani randagi e più di 2 milioni e mezzo di gatti. Cifre che testimoniano come pochissimo sia cambiato in questi 20 anni circa.
Amareggiata Chiara Calasanzio, presidente del rifugio Oasi Ohana ha dichiarato:
“Da tutti questi dati si può dedurre una cosa, assai semplice: a nessun governo, di nessun colore politico, interessa qualcosa del fenomeno del randagismo, della salute degli animali, degli incidenti che causano o in cui sono coinvolti e così via. Se così non fosse non avrebbero massacrato negli anni il fondo dedicato a combattere abbandoni e randagismo. Ancora oggi – continua – la sterilizzazione gratuita dei cani randagi o padronali, che risolverebbe drasticamente la piaga delle cucciolate randagie, è una iniziativa spot e presa da singole amministrazioni comunali o regionali (nella programmazione le Regioni devono dare, come previsto dalla legge finanziaria 2007, priorità ai piani di controllo delle nascite destinando una quota non inferiore al 60% delle risorse alle sterilizzazioni). Solo noi, come Oasi Ohana, negli ultimi tre mesi abbiamo accolto e già dato in adozione 30 cuccioli appena nati in strada” conclude la presidente dell’associazione Ohana.