L’emergenza rifiuti che si era prospettata a cavallo del Ferragosto con l’impianto di compostaggio di contrada Santa Maria dove conferiscono la parte umida i diciassette comuni dell’ex Ato Ag1, è stata scongiurata o meglio, soltanto rinviata. L’impianto, guidato da Giovanni Indelicato, dovrà fermarsi per una manutenzione tecnica, ma non lo farà in pieno agosto e dopo le riunioni degli scorsi giorni tra i sindaci dei comuni interessati, lo stop è stato rinviato. Si potrà tirare un sospiro di sollievo rispetto agli scenari di strade invase di rifiuti in tutta la provincia, giusto per il quindici agosto, ma la battaglia per conferire correttamente i rifiuti è soltanto all’inizio, è necessario che l’umido venga conferito dai cittadini negli appositi sacchetti biodegradabili: prima regola per evitare che le apparecchiature dell’impianto che dall’umido produce compost si guastino con la facilità con la quale avviene adesso e che la cernita del cittadino sia più accurata possibile con la conoscenza di ciò che si intende per frazione umida. Tanto che, spesso, in mezzo all’umido finisce di tutto e trattare e stoccare nella totalità diventa quasi impossibile.
Quando l’impianto di Santa Maria dovrà fermarsi per la sua manutenzione, rivolgersi ad altri impianti non sarà semplice. Nel più vicino, quello di Marsala, dove ovviamente trasportare il pattume umido costerà di più per le tasche dei cittadini, accettano la frazione soltanto con l’apposito sacchetto biodegradabile. Tanto vale portarsi avanti. Lo sa bene, la sindaca Francesca Valenti che si prepara nelle prossime ore, forse già domani, a firmare l’ordinanza sindacale che renderà obbligatorio il conferimento dell’umido soltanto con il contenitore imposto. Stessa cosa hanno già fatto o stanno per fare i colleghi dei paesi vicini che conferiscono a Santa Maria.
A Sciacca i sacchetti biodegradabili e compostabili dovranno essere, però forniti ai cittadini dalla stessa ditta Bono-Sea così come previsto nel capitolato speciale del piano ARO. Sarà la prima ordinanza che la sindaca intraprenderà in tema dei rifiuti, prima battaglia per la più ampia diffusione della cultura della differenziata che a Sciacca appare come una vera crociata che va combattuta a colpi d’ informazione, sensibilizzazione e comunicazione. Appunto comunicazione, altro punto del piano Aro sul quale la sindaca vuol fin da subito metter mano, del resto, lo stesso piano prevede il raggiungimento del 65 per cento della raccolta differenziata già nel primo anno della sua adozione, ossia il corrente 2017, un obiettivo ambizioso in una città dove ancora i livelli di differenziata si attestano attorno ad un misero 30 per cento.