Cronaca / Attualità

Salvatore Baio, ex cameriere del Grand Hotel: “Pronto a tornare se venisse riaperto”

Salvatore Baio ha cercato di salvaguardare il suo posto fin quando ha potuto. Non ha mai perso un corteo, un sit in, l’occupazione dello stabilimento, sempre dietro lo striscione. A distanza di un anno dalla chiusura, fu l’unico lavoratore di quel bacino a presentarsi ad una iniziativa pubblica pro terme.

D’altronde più di un decennio della sua vita lavorativa dal 2004 a quel giorno del 2015 in cui la Regione staccò la spina e disse basta: addio al carrozzone. Si perché volente e nolente le Terme di Sciacca sono state per troppo tempo quel carrozzone che la  politica regionale sovvenzionava, ora “assumificio” per dipendenti regionali da sfornare per il serbatoio clientelare.

Ma Salvatore che di anni adesso, ne ha 42, sa bene di essere stato insieme agli altri lavoratori del Grand Hotel, quella fetta di lavoratori produttivi sacrificati, in nome di un “reset” del quale oggi Alessandro Baccei a Sciacca ha rivendicato la paternità mentre chi produceva costi eccessivi insostenibili come il personale termale, è stato immediatamente garantito e ricollocato altrove in altri uffici di “Mamma Regione”, così commenta la giornata odierna: ” Siamo stati troppo presi in giro in passato, non vedo sblocchi nell’immediato, solo il bando e il privato potrebbero essere una speranza.Credo che ingiustamente i lavoratori sono stati additati come quelli che non hanno abbastanza lottato, abbiamo fatto il possibile. Non abbiamo mai mollato. C’era una chiara volontà e così è stato ed i fatti l’hanno dimostrato”.

A due anni dalla perdita del posto di lavoro, Baio continua a lavorare sempre nello stesso settore della ristorazione. Tra i colleghi, una metà ha continuato a svolgere lo stesso tipo di attività, c’è chi è rimasto totalmente a casa e chi si è dovuto completamente reinventare.

“Tornerei subito a lavorare al Grand Hotel – dice – spero che ci sia qualcuno che adesso, nel bando inserisca una clausola e si ricordi di noi, di chi ci ha già lavorato.  E’ un grande sogno poter rivedere quell’albergo di nuovo aperto”.

 

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