Sangue infetto, il Ministero della Salute dovrà pagare 100 mila euro a un’agrigentina

La prima sezione del Tar di Palermo, con giudizio di ottemperanza promosso da un’agrigentina, ha ordinato al Ministero della Salute di voler ottemperare alla sentenza già emessa nel 2017 dal Tribunale di Sciacca, Sezione Lavoro, con il giudice Paolo Fusaro, che aveva condannato il Ministero della Salute al risarcimento dell’indennizzo per aver cagionato l’insorgere di epatite C in capo alla signora, a seguito di trasfusione di sangue infetto in un ospedale del palermitano.

Nonostante numerosi solleciti il ministero era, però, rimasto inadempiente, costringendo la donna ed il suo legale di fiducia, l’avvocato Lucia Lo Scalzo, a proporre ricorso in ottemperanza innanzi al Tar che, emettendo una sentenza di totale accoglimento, ha stabilito anche di nominare, quale commissario ad acta, il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il caso in cui il Ministero della Salute non provveda alla liquidazione della somma dovuta entro sessanta giorni. Ha, inoltre, stabilito la trasmissione della sentenza medesima alla Procura presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, al fine di valutare possibili profili di danno erariale causato dal Ministero, nonché la trasmissione al Dirigente Generale del Ministero della Salute per vagliare la sussistenza di responsabilità disciplinari o dirigenziali in capo al personale del Ministero.

La signora è stata assistita e difesa dall’avvocato Lucia Lo Scalzo, il Ministero della Salute dall’Avvocatura distrettuale della Stato.

Nella foto, l’avvocato Lo Scalzo

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