Sei cani avvelenati a Cianciana: taglia da 5 mila euro per chi trova il responsabile dell’eccidio

Sono circa sei i cani che sono stati avvelenati negli ultimi giorni a Cianciana, in provincia di Agrigento. L’ultimo randagio è stato ritrovato morto, dopo ore di agonia. La carcassa verrà analizzata per cercare di stabilire che tipo di veleno lo abbia ucciso.

Cani avvelenati. La strage continua. A Sciacca, questo, è un tema scottante che ha fatto parecchio discutere specialmente dopo i gravi episodi di avvelenamento di una trentina di randagi in contrada Muciare, nel Febbraio del 2018, per i quali era anche intervenuto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Poi è stata la volta di Ribera, con l’avvelenamento di due randagi, e di Menfi dove l’associazione “Amici di Olivia” continua a svolgere un’intensa attività di sensibilizzazione nei confronti della difesa e tutela degli animali. Questa volta è toccato a Cianciana, comune dell’agrigentino, dove sono stati rinvenuti circa sei cani avvelenati. Altri due animali stanno lottando fra la vita e la morte e altri tre cani, per fortuna, sono fuori pericolo. Per questo motivo l’ “Aidaa”, Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente, ha stabilito una taglia da 5 mila euro per chi permetterà di trovare il responsabile o i responsabili di un tale scempio. Il sospetto è che qualcuno abbia lasciato delle polpette avvelenate lungo i sentieri in cui erano soliti vivere i cani. Tutto il paese è scosso per questo grave episodio e ha manifestato il proprio disprezzo e disappunto verso gesti di questo tipo. “Ogni giorno in Sicilia – dichiara il presidente dell’Aidaa Lorenzo Croce – ci sono uno o due Comuni dove sono rinvenuti cani morti per avvelenamento. Dalla Sicilia arrivano innumerevoli segnalazioni e la situazione è di estrema gravità”. Intanto a Sciacca, l’inchiesta sull’avvelenamento dei cani randagi ha fatto tanti passi in avanti grazie all’estenuante lavoro da parte della Procura della Repubblica e dei carabinieri.

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