Avrebbero intascato i soldi dei ristori destinati agli imprenditori colpiti dall’emergenza Covid presentando una documentazione falsa. La Procura di Palermo ha disposto due sequestri nei confronti di altrettanti titolari di distributori di benzina. I due avrebbero dichiarato di percepire un reddito inferiore ai cinque milioni di euro al momento della presentazione dell’istanza all’Agenzia delle Entrate percependo il ristoro previsto secondo il decreto Rilancio subito dopo il primo lokdown dello scorso anno.
I due casi finora emersi non sarebbero isolati, ci sono altre pratiche finite adesso sotto la lente della Gdf che sta conducendo le indagini. Un fenomeno dai numeri importanti che il sistema basato sulle auto certificazioni avrebbe prestato il fianco a chi fatto carte false.
Il sequestro delle cifre avute come ristoro ai due imprenditori e’ stato già convalidato dal giudice per le indagini preliminari ed è stato chiesto d’urgenza dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Giorgia Spiri e Giacomo Brandini per evitare che il denaro andasse disperso. I due imprenditori sono stati denunciati per il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.