Si chiude con i vincitori lo Sciacca Film Fest, il Comitato Artistico promotore:” Pronti a lavorare all’edizione 2020″

Si è conclusa la dodicesima edizione dello Sciacca Film Fest la manifestazione cinematografica che si è svolta a Sciacca dal 29 agosto al 1 settembre e che ha visto per la prima volta alla guida un comitato artistico promotore guidato dal regista saccense Nino Sabella. Prima volta senza il fondatore della kermesse, Sino Caracappa, impegnato come amministratore.

La scelta degli ospiti di punta e’ ricaduta su i registi Michela Occhipinti e Nicola Bellucci, il giornalista Lorenzo Tondo e l’attore Luigi Lo Cascio, ospiti che si sono alternati nelle quattro giornate.

Stasera le battute finali del festival con la cerimonia di premiazione.

Il Melqart, statuetta simbolo dello Sciacca Film Fest a firma dell’artista saccense Roberto Masullo, è andato per la sezione documentari a “La Patente”. La giuria, composta dal regista Nicola Bellucci, dalla scrittrice Paola Caridi e da Andrea Inzerillo direttore artistico del Sicilia Queer
film fest, ha premiato il film di *Giovanni Gaetani Liseo *che racconta
l’ossessione del protagonista per la patente di guida, oggetto del desiderio che dà titolo al documentario. È lo strumento della fuga verso una modernità fatta di comodità assenti nell’esistenza quotidiana: il mare,
l’albergo, la discoteca.

Una menzione della giuria dei documentari va, inoltre, ad “Ars longa vita
brevis” di Riccardo Campagna,con l’auspicio che il regista mantenga
sempre il coraggio nell’esplorare le possibilità del cinema documentario
affrontando questioni di primaria importanza come il ruolo dell’arte e
della violenza, tra simbolico e reale, per la vita delle persone.

Il vincitore della sezione cortometraggi, tra i 19 in concorso, è “Baradar”
di Beppe Tufarulo,scelto ad unanimità dalla giuria composta dal
giornalista Accursio Soldano, Giuseppe Campo direttore della fotografia e
Franco Marineo docente e critico cinematografico.

Il corto è stato scelto
per la pulizia di uno stile asciutto ed evocativo, per il rigore della
messa in scena e per l’importante valore politico ed etico di un racconto
semplice e universale.

A “Baradar” anche il premio collaterale destinato alle opere che trattano
temi sociali “Altre identità” dedicato da quest’anno a Natalia Augello,
insegnante saccense, amica del festival, prematuramente scomparsa.

Menzione per “Narcissus” di Jialiang Liu, un’opera d’arte raccontata in
fotogrammi, dove musica, colori e tratto danno origine alla storia.

Il premio per la sezione speciale Animazione è stato assegnato dalla giuria
composta da Tiziana R. Pantaleo, Roberta Lena e Katia Licari a “Mercurio”
di Michele Bernardi per aver raccontato attraverso gli occhi ingenui e puri
di un bambino i momenti tragici della nostra storia: una storia senza tempo
e per questo sempre attuale.

“Siamo soddisfatti del risultato raggiunto in questa nuova edizione –
dichiara il comitato artistico promotore – le numerose presenze registrate
durante le quattro serate confermano la vivacità artistica e culturale
della nostra città. Siamo pronti per lavorare all’edizione 2020”.

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