E’ stato presentato questa mattina, al liceo classico “Fazello”, il libro “Stalking” – atti persecutori art.612 bis c.p., scritto dal magistrato presso il Tribunale di Sciacca, Alberto Davico, alla presenza di molti studenti per informare anche i più giovani riguardo ad un reato che sta diventando sempre più preponderante nella nostro Paese. Al convegno, moderato dal giornalista Giuseppe Pantano, ha preso parte, oltre al giudice Alberto Davico, anche il presidente Emerito della Corte d’Appello di Caltanissetta Salvatore Cardinale.
Dal termine inglese “To stalk”, fare la posta, braccare la preda, lo stalking è una forma di persecuzione, ai danni di una vittima, prescelta dallo stalker per creare un contatto.
Tutto questo dà vita, generalmente, ad una serie di comportamenti ossessivi e inopportuni come pedinamenti, minacce, molestie e ripetute telefonate che generano nella vittima stati di ansia e di paura che, con il tempo, compromettono la sua vita sociale.
Il più delle volte questi comportamenti sfociano in azioni di tipo violento ed è per questo motivo che è importante che la vittima non sottovaluti il fenomeno e reagisca tutelandosi opportunamente.
In Italia, lo stalking è considerato reato per “atti persecutori” dal 2009, punibile in seguito alla denuncia dei fatti, con la reclusione del molestatore per un tempo che va dai sei mesi ai quattro anni. Sono frequenti i casi in cui lo stalking si trasformi in un vero e proprio femminicidio e, purtroppo, oggi sono tanti, forse troppi, i casi di donne che vengono uccise proprio dai loro stessi compagni e mariti, anche in presenza dei figli. Questa mattina, al liceo classico “Fazello” si è svolto un incontro-dibattito, su questo scottante e più che mai attuale tema, che ha coinvolto i numerosi studenti invitati a partecipare e a porre delle domande ai relatori, quali appunto, Alberto Davico giudice presso il Tribunale di Sciacca e autore del libro “Stalking” Atti persecutori – art.612 bis c.p. e Salvatore Cardinale, presidente Emerito della Corte D’Appello di Caltanissetta che, insieme alla dott.ssa Andreina Occhipinti, ha contribuito alla stesura del testo.