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Comune di Sciacca

Strutture a rischio a Ribera, extracomunitario morto nell’ex cantina di via Musso

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Ancora extracomunitari nell’ex cantina di via Musso, a Ribera, interessata, nei mesi scorsi, da un incendio. Questa volta uno è deceduto all’intero dei locali, chiusi e in precarie condizioni da molti anni. Un sessantenne tunisino, che viveva da anni a Ribera, è stato trovato cadavere all’interno dell’ex cantina. Si è trattato di morte naturale come accertato dai controlli eseguiti, ma la vicenda riporta all’attenzione l’emergenza che continua a Ribera con tanti extracomunitari che vivono in condizioni igieniche pessime, senza acqua e luce, anche all’interno di strutture private come in questo caso.

Al momento le criticità maggiori si registrano nell’ex cantina di via Musso e nelle case di via Tevere dichiarate inagibili da molti anni. Nella zona di via Tevere indagini dei carabinieri hanno documentato, nel passato, anche un intenso spaccio di sostanze stupefacenti.

La struttura di via Musso, di enormi dimensioni, è chiusa da oltre trent’anni e sono in numero sempre maggiore gli extracomunitari che vi fanno ingresso, nonostante i tentativi, da parte della proprietà, di bloccare gli accessi. Qualche mese fa sono andati a fuoco materassi e suppellettili che si trovavano all’interno di un’area interessata dalle fiamme, ma si è sviluppato anche un denso fumo nero che, spinto dal vento, è arrivato nelle abitazioni della zona. Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Sciacca ed i carabinieri della tenenza di Ribera. I capannoni quando sono entrati i vigili del fuoco erano deserti, ma, evidentemente, c’è chi continua a vivere all’interno della struttura.

“Il Comune negli anni ha più volte diffidato il privato ad intervenire – dice il sindaco, Matteo Ruvolo – e alcuni interventi sono stati effettuati non soltanto per bloccare gli accessi, ma anche con la pulizia dell’area. Sono stati rimossi tutti i rifiuti che erano stati abbandonati. Sono sollecitazioni – dice il sindaco – che il Comune continua ad effettuare”.

Diversa è la situazione riguardante le case di via Tevere, di proprietà comunale. “Abbiamo trasmesso le schede al ministero del Lavoro – dice il sindaco – propedeutiche ad ottenere un finanziamento. Gli uffici del Comune di Ribera sono al lavoro per la progettazione. Il finanziamento che è già stato individuato e assegnato è di 1,8 milioni di euro. Si attende la progettazione esecutiva”.

Tra i principali sostenitori della necessità di intervenire in maniera drastica in via Tevere, anche alzando un muro che non consenta l’accesso alle case, per scoraggiare lo spaccio di droga, don Antonio Nuara, sacerdote di Ribera in prima linea contro la preoccupante diffusione di sostanze stupefacenti nel territorio crispino. Quello di via Tevere è un blocco di case che vengono utilizzate per attività di spaccio.

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