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Comune di Sciacca

È sul tema dell’acqua che, una volta tanto, gli schieramenti politici di Sciacca firmano una autentica pax

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Le forze politiche di Sciacca pronte ad abbattere gli steccati per una causa comune. È quasi senza precedenti il livello del dibattito di ieri sera in Consiglio comunale. Sullo sfondo: il tema dell’acqua pubblica. Non ci sono più differenze, ormai, tra amministrazione ed opposizione. Tutti sono concordi nel “fare squadra” affinché la città si difenda con le unghie e con i denti da quello che per qualcuno viene considerato una sorta di “assalto” ai suoi pozzi idrici. Non è un mistero da tempo che Girgenti Acque abbia l’obiettivo di raddoppiare l’emungimento dal Carboj e da Grattavoli. Qualcuno ha perfino ipotizzato che lo sfruttamento delle sorgenti potesse, in qualche maniera, passare da nuove trivellazioni. Ieri Francesca Valenti ha rivelato che l’ente gestore è intenzionato a chiedere direttamente alla Regione (bypassando, dunque, l’ATI) il via libera al passaggio da 200 a 400 mc al secondo di attingimento dai pozzi saccensi. “Non ci siano divisioni, difendiamo Sciacca, portiamo la gente in piazza”, ha detto Calogero Bono in aula rivolgendosi al sindaco. D’accordo anche altri esponenti della minoranza, da Alessandro Curreri (Movimento 5 Stelle) a Fabio Termine (Mizzica). Il superamento, specialmente sull’acqua, delle recenti asprezze, è un fatto che fa riflettere rispetto ad una nuova consapevolezza da parte della città rispetto alla necessità di superare, una volta tanto, le sterili polemiche.

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