E’ stato trovato morto su un binario a Genova. Non sono chiare le dinamiche della morte del piu’ potente boss mafioso di Sciacca. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire gli ultimi movimenti di Di Gangi che era stato scarcerato dal carcere di Asti da pochi giorni.
Il capomafia, e’ stato tra i fedelissimi di Toto’ Riina e per un ventennio il capo indiscusso del territorio saccense.
Era detenuto nel carcere piemontese per scontare una condanna a 17 anni per mafia, ma era stato scarcerato dalla corte d’appello di Palermo sulla base di una perizia che ne attestava deficit cognitivi.
Poi il ritrovamento la notte scorsa del cadavere sul binario genovese. Aveva ottantanni e a ottobre scorso il suo nome era riapparso nell’indagine sul resort Torre Macauda, complesso alberghiero ritenuto di fatto di proprieta’ del padrino corleonese Toto’ Riina. Secondo i pm della Dda di Palermo, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, Di Gangi sarebbe stato uno dei veri proprietari della struttura e per questo la Procura recentemente aveva effettuato una perquisizione nella sua cella. Secondo gli inquirenti la societa’ che gestisce Torre Macauda, la Liberta’ Immobiliare, sarebbe di fatto riconducibile al boss Di Gangi e al figlio Alessandro che, attraverso una serie di operazioni illecite, sarebbero tornati in possesso della struttura alberghiera sommersa dai debiti.