Interviene oggi con una nota il coordinamento del Comitato Zona Disagiata, esattamente a distanza di un anno da quando la comunità riberese e dell’area interna “Terre Sicane” si è resa protagonista di quella che il coordinatore Giovanni Montalbano definisce “giornata storica”, con più di cinquemila persone in strada a rivendicare il diritto alla salute e protestare per il continuo depauperamento avvenuto nel corso degli anni del presidio ospedaliero riberese.
“Quel 19 dicembre 2022 – scrive Montalbano – è una giornata da ricordare. A distanza di un anno cosa è stato veramente fatto dalla classe politica locale e regionale, sono state mantenute le promesse e gli impegni presi sul quel palco? La risposta è no.
Perché, se da un lato l’assessore regionale si è preso l’impegno – prima verbale – in VI Commissione Salute, e – poi – successivamente messo per iscritto nella nota inviata al Ministero, nota che prevedeva tra le altre cose il riconoscimento di Ospedale di Zona Disagiata e la rifunzionalizzazione post-covid del presidio riberese; dall’altro lato continua in un preoccupante “silenzio” la volontà di una parte della classe politica locale e regionale di rimettere in discussione quanto fatto dal comitato e quanto rivendicato dall’intera comunità il 19 Dicembre 2022″.
Secondo il coordinamento del Comitato non bisogna dimenticare che l’ospedale, nonostante la deroga circa l’apertura del Pronto Soccorso si trova ancora in una situazione di abusivismo.
“Ci troviamo ancora oggi – continua – ad essere ostaggio di una dicitura “OSPEDALI RIUNITI” insieme a Sciacca che rende l’ospedale di Ribera invisibile sulla carta di un prossimo e immediato Piano Sanitario Regionale. Ci chiediamo cosa succederà se questa dicitura per il presidio riberese non sarà cambiata in ospedale Zona Disagiata. Forse l’ospedale potrà essere nuovamente messo in discussione? Forse si proverà ad attirare l’interesse di qualche altra fondazione? O magari si vuole semplicemente riproporre quel lento e graduale depauperamento messo in atto negli anni passati?”
“Abbiamo – conclude – le prove delle promesse e degli impegni assunti, le rivendicheremo e le faremo valere in ogni sede. In attesa di possibili sussulti da parte di una politica locale e regionale, silente e dormiente”.