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Università, studenti scrivono una lettera al sindaco di Palermo: “Serve più sicurezza”

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“Palermo non è una città a misura di studente.” Con questo messaggio diretto e forte, diffuso attraverso i social dalle principali associazioni studentesche dell’Università di Palermo, ieri si è tenuto un sit-in davanti al dipartimento di giurisprudenza, in piazza Pretoria, con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni su una problematica crescente e ormai allarmante per chi studia e vive nelle zone universitarie: la sicurezza.

Negli ultimi mesi, diversi episodi di violenza, minacce e furti hanno colpito studenti e studentesse, soprattutto nelle aree attorno ai principali poli dell’università, come viale delle Scienze, il policlinico universitario Paolo Giaccone, via Archirafi e via Maqueda. Secondo quanto riportato dalle associazioni, tali zone presentano condizioni di sicurezza inadeguate, aggravate dalla scarsa presenza di vigilanza.

“Alle nostre segnalazioni non sono mai seguiti interventi adeguati”, scrivono gli studenti in una lettera indirizzata al sindaco di Palermo, Roberto La Galla, e al Rettore dell’Università, Massimo Midiri. “Questo clima mette a serio rischio il benessere fisico e psicologico degli studenti e compromette gravemente il completamento del percorso formativo”.

“Alla luce di questa situazione – continuano -, chiediamo con urgenza all’Università, al Comune di Palermo e all’ente regionale per il Diritto allo studio di adottare misure concrete volte a garantire l’incolumità di tutti coloro che vivono e frequentano l’Università e le residenze Ersu. È necessaria, inoltre, l’istituzione di un tavolo tecnico tra l’Università di Palermo, il Comune, l’ente regionale per il Diritto allo studio e le rappresentanze studentesche”.

L’iniziativa sottolinea come la sicurezza non sia un’opzione accessoria, ma un diritto fondamentale. “Realizzare un ambiente sicuro è un obbligo imprescindibile per le istituzioni della nostra città, oltre che un diritto fondamentale per ogni studente”.

La vicenda riflette un tema più ampio che interessa molte realtà urbane in Italia. Il rapporto tra la città e la sua popolazione studentesca, spesso composta da giovani fuori sede che sperano di trovare nelle città universitarie un ambiente accogliente e sicuro. Palermo ha in questi anni cercato di attrarre studenti e investire in servizi, ma eventi come questi mettono in evidenza le fragilità ancora esistenti. La richiesta degli studenti di Palermo è una richiesta di sicurezza, certo, ma anche di considerazione e di ascolto da parte delle istituzioni. Avere un luogo in cui poter crescere e formarsi in sicurezza non dovrebbe essere percepito come un privilegio, ma come un requisito essenziale e garantito.

Tra i firmatari della lettera, Sergio Ciotta, consigliere d’amministrazione dell’Università di Palermo, Giovanni Milisenda e Irene Ferrara, consiglieri d’amministrazione dell’ente regionale per il Diritto allo studio, Serena Gulisano, consigliera al Comitato per lo sport universitario, Vito Parrinello, senatore accademico dell’Università di Palermo. Anche diversi rappresentanti delle principali associazioni studentesche, Calogero Sabella, presidente dell’associazione Intesa Universitaria, Valerio Quagliano, presidente di Unione Degli Universitari, Francesco Lumia, presidente di Futur@ Unipa, Dario Emma, presidente di Futura Giurisprudenza, Natalie Candiloro, presidente di Aulett@‘99, Matilde Di Girolamo, presidente dell’associazione italiana Studenti Architettura, e Mattia Saladino, presidente di Impronta Studentesca.

Cristian Ruvanzeri
Cristian Ruvanzeri
Studia comunicazione, pubblicità e marketing all’Università di Palermo. Nel 2022 entra a far parte della redazione di Risoluto. Oltre a scrivere articoli, assume il ruolo di content creator. È iscritto all’Associazione Nazionale Social Media Manager.

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