Venerdì 26 aprile, alle ore 20,30, presso la chiesa del Carmine, a Sciacca, si inaugurerà l’organo a canne costruito negli anni ‘50, dalla ditta Schimicci di Palermo, e restaurato dalla bottega organaria Giuliano Colletti di Chiusa Sclafani, con i fondi Cei della Curia Arcivescovile di Agrigento, e col patrocinio del Senato italiano.
L’organo è incassato nell’abside, e le tastiere compresa la pedaliera sono mobili, grazie alla consolle a trasmissione elettrica. Si tratta ovviamente di tecnologie moderne, che hanno apportato innovazioni allo strumento. Infatti, rispetto agli altri strumenti musicali rimasti ancorati alle costruzioni classiche, l’organo è fra i pochi strumenti in costante evoluzione. È nato nell’antica Grecia del III secolo a. Cristo già con una complicata meccanica relativa a canali di trasmissione dell’aria, che sfruttavano la pressione dell’acqua, da qui il nome organo idraulico. Da allora ad oggi l’organo a canne ha subìto mutamenti strutturali nonché fonici. Dapprima dotato di una tastiera di 45 tasti, poi con l’aggiunta di bassi al pedale, per raggiungere dimensioni ciclopiche. A due, tre, quattro, cinque, sei e, come si può ammirare ad Atlantic city in America, a 7 tastiere e con più di 20.000 canne. Ma qui sta la bellezza. Che sia ad una o sette tastiere, il fascino dello strumento sta nel timbro del ripieno. Questa pienezza è data appunto dalla somma di più suoni anche attraverso un solo tasto. Come in un’orchestra, l’organista può inserire per ogni singolo tasto tanti timbri, tutti quelli messi dall’organaro, ovvero colui che costruisce lo strumento. Il concerto di inaugurazione è promosso dalla Curia arcivescovile agrigentina con la collaborazione della Chiesa del Carmine di Sciacca, parroco don Stefano Nastasi, ed organizzato dal XVII Festival Albert Schweitzer (ex Ass. Mus. Albert Schweitzer di Palermo) con la partecipazione del Circolo di Cultura di Sciacca. Verranno eseguite musiche organistiche e vocali, dall’organista Franco Vito Gaiezza, e con la partecipazione dei cantanti, il tenore Giuseppe Michelangelo Infantino, il soprano Miriam Bissanti, e la partecipazione straordinaria del giovanissimo trombettista Calogero De Cicco. Musiche di Bach, Mailly, Fantini, D’Asdia, Phibes.