Inaugurato oggi pomeriggio il Museo archeologico di Caltabellotta, allestito presso Palazzo della Signoria, ex Carcere Vecchio, in via Salita Matrice.
L’esposizione di reperti provenienti dal territorio, racconta la storia della cittadina montana, di cui rimangono le entusiastiche descrizioni dei viaggiatori stranieri che la visitarono nel XIX secolo, da J.W. von Goethe a J. Schubring.
Lo spazio è articolato in due piccole sale. Nella prima sono esposti i reperti provenienti da una delle aree archeologiche più importanti di Caltabellotta, il villaggio indigeno-greco di contrada San Benedetto, dall’età del Bronzo recente (XII-XI sec. a.C.) fino al momento dell’abbandono della prima metà del III sec. a.C. Nella seconda sala, vi sono esposti i reperti dal territorio, con particolare riguardo a contrada Sant’Anna, dalla preistoria ad età bizantina.
Il piccolo museo vuole essere il museo della comunità. Per questo motivo si è cercato di offrire, all’interno di questo spazio fisico, una visione strutturata su diversi registri, da quello archeologico, a quello storico-artistico, antropologico, naturalistico, così strettamente connessi da non poter essere considerati come aspetti separati. Con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento hanno collaborato, in primo luogo, il comune di Caltabellotta, per l’aspetto storico-artistico l’Ufficio Beni Culturali ed Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Agrigento, direttore Giuseppe Pontillo e la comunità Ecclesiale di Caltabellotta, parroco don Antonio Corda; per l’aspetto etno-antropologico, la Fondazione Ignazio Buttitta, direttore Ignazio E. Buttitta.