Il nuovo saggio del sociologo Francesco Pira, professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Messina, “Figli delle App” sarà disponibile in libreria a partire dall’8 marzo. Il libro ha come tema le nuove generazioni digital-popolari e social-dipendenti.
“Dalla buona o dalla cattiva educazione della gioventù dipende un buon o un triste avvenire della società. Questo volume è dedicato a tutte le vittime del cyberbullismo, del sexting, del revenge porn, del cutting e a chi ha perso la vita per inseguire una challenge. Ma anche a coloro che usano le nuove tecnologie per trasmettere al mondo messaggi positivi e condividere conoscenza. Un volume che parla dei nostri figli, che non sono marziani, ma ragazzi pieni di speranze e di fragilità”.
Così Francesco Pira. L’autore ha effettuato nel periodo di aprile-maggio 2020 una survey online, i cui dati sono riportati nel terzo capitolo, che ha coinvolto in totale 1.858 ragazze e ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori dalla quale è emerso che il 98% ha uno smartphone, il 68% un profilo falso; vivono su Instagram e Whatsapp e il 60% di loro si sente solo”.
Il titolo del libro, invece, prende ispirazione dalla canzone di Alan Sorrenti “Figli delle stelle”: Figli delle app è il provocatorio titolo che Pira ha scelto, da immigrato digitale e adolescente, quando Alan Sorrenti cantava: Noi siamo figli delle stelle/ Non ci fermeremo mai per niente al mondo/ Per sempre figli delle stelle/ Senza storia senza età, eroi di un sogno… “Non sono sicuro – dice Pira – che essere figli delle app sia essere eroi di un sogno, purtroppo concordo con il pensiero del grande sociologo Zygmunt Bauman che il consumismo tecnologico rischia di trasformarci in individui senza storia e identità”.